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Lo spreco alimentare merita sempre maggiore attenzione

Secondo l’ultimo report ‘Reflect. Rethink. Reconsider. Why food waste is everybody’s problem’ del Capgemini Research Institute, negli ultimi anni è fortemente cresciuta l’attenzione dei consumatori nei confronti dello spreco alimentare. In particolare, le ricerche hanno rilevato che nel 2021 il 72% dei consumatori, durante le scelte di consumo, valuta con attenzione questo fattore, una percentuale in netta crescita rispetto al 2020, quando si attestava al 33%.

La ricerca, effettuata su un campione di 10.000 persone tra consumatori e dirigenti, ha rilevato anche un aumento della sensibilità nei confronti del tema cambiamento climatico. Allo stesso tempo, però, il report dimostra come ad una domanda di minore spreco non corrisponde un’offerta altrettanto attenta al tema. Il 61% dei consumatori infatti ritiene che i marchi non si impegnano abbastanza nell’affrontare il problema. 

Le ricerche in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi alimentari 

Ogni anno, il 29 settembre, cade la Giornata Internazionale della consapevolezza sugli sprechi alimentari. In occasione dell’evento vengono spesso effettuate ricerche per capire qual è lo stato dell’arte sul tema. Gli ultimi dati dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo, confermano il trend della crescita dell’attenzione dei consumatori sugli sprechi. In particolare, si rileva che due italiani su tre preferiscono consumare in punti vendita che garantiscono prodotti sostenibili. Rispetto al periodo pre-covid, il 27% delle persone ha incrementato il consumo di prodotti sostenibili, mentre il 23% preferisce acquistare prodotti con packaging sicuro ed ecocompatibile. 

Le indagine di Altroconsumo, invece, hanno confermato una tendenza positiva per quanto riguarda lo spreco di cibo durante il lockdown, diminuito del 41%. La stragrande maggioranza degli intervistati ritiene che gettare il cibo sia un comportamento non etico, anche se il 73%sostiene che la responsabilità principale degli scarti sia da attribuire principalmente all’industria alimentare e alla distribuzione. 

Come ridurre gli sprechi alimentari 

Ma quali sono i metodi principali per ridurre il fenomeno dello spreco alimentare? Esistono diversi comportamenti sani che se adottati contribuiscono a ridurre non di poco la quantità di cibo sprecata. Uno di questi metodi, ad esempio, consiste nel conservare gli alimenti in modo corretto, facendo attenzione a mettere i prodotti più vecchi in primo piano sia in frigorifero che in dispensa. Può essere altrettanto utile impiegare dei contenitori ermetici, che garantiscono una conservazione migliore. È importante anche leggere l’etichetta dei vari prodotti acquistati, facendo attenzione alla differenza che intercorre tra la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” e “da consumarsi entro”. Nel primo caso, il cibo risulta essere ancora commestibile anche dopo la data fissata sull’etichetta, a differenza del secondo caso. 

In generale, può contribuire a ridurre gli sprechi l’adozione di una dieta sana e sostenibile, basata quindi sul consumo di frutta e verdura, anche se questi presentano un aspetto non particolarmente invitante. Infatti, spesso capita che molti alimenti vengano gettati solo per un motivo estetico, pur essendo completamente commestibili.
È importante anche non sprecare gli avanzi e congelarli, in modo da poterli utilizzare in un secondo momento. Allo stesso tempo, bisogna anche consumare meno acqua quando è possibile. Ad esempio, è opportuno chiudere i rubinetti mentre ci si lava i denti oppure riparare tutte le perdite.

Per contribuire a ridurre lo spreco, può essere utile anche acquistare prevalentemente prodotti locali di piccole aziende sul territorio o aziende a conduzione familiare. In questo modo, oltre a ridurre l’inquinamento, si permette anche di migliorare l’economia del proprio territorio. Bisogna poi mantenere i terreni puliti, in modo da permettere la corretta crescita degli alimenti. Ecco perché bisogna evitare di gettare rifiuti pericolosi per terra. Rientrano tra questa categoria di rifiuti non solo i prodotti chimici o gli pneumatici, ma anche oggetti di uso quotidiano come batterie, telefoni, medicine, vernici e in generale tutti quei rifiuti che possono penetrare nel suolo e danneggiare il cibo.

Infine, l’ultimo consiglio è quello di consumare le specie ittiche che sono più popolose, anziché alcune specie, come il merluzzo, che sono sovrasfruttate.