3° edizione Gustus 2016
Gustus centra l’obiettivo: eccellenze campane in volo nel mondo
Successo di partecipazione per il Salone dell’Agroalimentare: oltre 8500 visitatori. Dieta Mediterranea e internazionalizzazione nella strategia per la crescita delle imprese
Napoli, 22 novembre 2016 – “Chiudiamo la terza edizione di GUSTUS con la consapevolezza di aver raggiunto il nostro obiettivo: fare di Napoli il nuovo centro del Mezzogiorno e del Mediterraneo, anche per lo sviluppo dell’economia legata all’industria agroalimentare”. Angioletto de Negri, amministratore di Progecta, chiude idealmente alla Mostra d’Oltremare le porte di GUSTUS 2016 ma idealmente le apre sul futuro della manifestazione che ha richiamato nel quartiere fieristico alcune migliaia di operatori dell’ho.re.ca interessati alla proposta delle imprese agroalimentari del centro sud Italia. Oltre 8500 i visitatori registrati nei padiglioni del quartiere fieristico, 130 le aziende che hanno scelto la manifestazione per mettere in vetrina i propri prodotti e 65 i buyers stranieri en italiani accorsi ai tavoli di contrattazione.
GUSTUS si sta rivelando uno di quei casi di iniziativa privata capace di fare sistema fra le imprese, attirando anche l’attenzione della parte pubblica che ha eletto l’Expo targato Progecta a nuovo modello per lo sviluppo e internazionalizzazione delle imprese stesse.
Non a caso sia l’ICE – Agenzia per il Commercio Estero che il Ministero per le Politiche Agricole e gli Assessorati alle Attività Produttive e alle Politiche Agricole della Regione Campania, che già avevano manifestato il loro interesse per le precedenti edizioni, puntano ora sul format partenopeo per il 2017, per la sua capacità di portare allo scoperto l’universo di pmi del settore agroalimentare che costituiscono lo zoccolo duro del comparto.
“Queste imprese mostrano dinamismo e una buona dose di coraggio che manca invece ai grandi nomi del settore, a torto assenti in questa fiera dove avrebbero potuto dimostrare e insegnare come si fa ad avere successo” aggiunge De Negri, non mancando di sottolineare che comunque gli assenti in qualche modo c’erano lo stesso: “Un buon numero di direttori commerciali e manager di aziende importanti del settore agroalimentare ha comunque visitato la fiera, con il proposito di puntare in futuro su un mercato al quale evidentemente non credono o non sono interessati”.
Momenti di maggior interesse dell’appuntamento b2b sono stati i workshop che hanno messo a confronto l’offerta campana e nazionale con la domanda estera selezionata da ICE fra i mercati più interessati alle nostre produzione d’eccellenza.
Un momento di confronto grazie al quale sulle tavole di tutto il mondo, siano esse di un ristorante, di un hotel o anche sugli scaffali di un supermercato, sarà possibile trovare i vini dell’Irpinia e del Sannio, I pomodorini del piennolo, i prodotti da forno dell’artigianato, le sfogliatelle e le pastiere, ordinati dai buyer esteri nel corso delle contrattazioni avvenute alla Mostra d’Oltremare.
Protagonista assoluta della terza edizione di GUSTUS è stata la Dieta Mediterranea, tema centrale in più di un convegno dove si è sottolineato come il vero petrolio della Campania, oltre al turismo, siano i prodotti della sua terra che anche l’Unesco, inquadrandoli proprio nel sistema della Dieta Mediterranea, sei anni fa ha riconosciuto come patrimonio da tutelare.
La crescita economica può ruotare quindi attorno al cibo che, come sostiene Valentina Della Corte, docente dell’Università Federico II di Napoli, “va inteso anche come elemento di condivisione, confronti fra culture e confronti tra identità, dialogo fra religioni: questo è grande messaggio che ha dato questa fiera in questa edizione. Ormai il cibo è esperienza e credo che l’obiettivo di questa fiera e anche la sua novità, sia stato quello di aver fatto capire quanto determinate produzioni di qualità e di eccellenza possano favorire un processo esperienziale che diventa veramente distintivo per il consumatore”.
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Antonio Del Piano
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